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Dante Ferretti a Torino.

                                         di Danila Elisa Morelli©

Esiste un comune denominatore che collega le atmosfere lugubri ed inquietanti di “Intervista con il vampiro” con quelle oniriche e visionarie de “Il barone di Münchausen”, i maestosi ambienti in cui si muovevano i protagonisti di “The Aviator” e quelli sporchi e cattivi di “Gangs of New York”, la sontuosità ieratica di “Kundun” e la raffinata eleganza di “L’età dell’innocenza”: tutti i film citati portano infatti la firma dello scenografo italiano più celebre al Mondo, Dante Ferretti.

Ed è dedicata proprio allo scenografo maceratese l’eccezionale mostra inaugurata ieri presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

“Disegnare i sogni: Dante Ferretti scenografo” è un incredibile viaggio nella fantasia di chi può vantare ben sette nomination all’Oscar (ed una vittoria per “The Aviator”) e ripetute collaborazioni con registi quali Scorsese, De Palma, Pasolini, Fellini.

L’esposizione si dipana lungo un percorso che conta più di sessanta tappe, tanti sono infatti i preziosi bozzetti autografi che l’artista ha prestato al Museo: da quelli realizzati recentemente per il nuovo film di De Palma “La Dalia Nera” a quelli creati per “E la nave va” di Fellini.

L’impressione è di trovarsi di fronte non a meri schizzi preparatori ma a vere opere d’arte in cui il tratto deciso di Ferretti non lascia nulla al caso e l’atmosfera è ottenuta grazie alla perfetta combinazione di colori, linee, visione d’insieme e cura certosina per i particolari.

Ieri, durante la conferenza stampa, Ferretti era assente giustificato: è impegnato a Los Angeles nella lavorazione del prossimo film di Tim Burton “Believe it or not”. Raggiunto telefonicamente si è detto “orgoglioso di poter esporre parte del suo lavoro in Italia”: quella di Torino, aperta fino all’11 giugno, è infatti la prima europea di una mostra già ospitata a Los Angeles.

Abbiamo intervistato il celebre scenografo per telefono...

"Mi dispiace di non poter essere presente. Purtroppo due giorni prima di poter prendere l'aereo per raggiungere Torino è sopraggiunto un impegno di lavoro improrogabile"

Ci parla dei bozzetti presenti al Museo Nazionale del Cinema?

"E' un immenso piacere poter esporre parte del mio lavoro. Ci sono bozzetti che vanno da E la nave va all'ancora inedito The Black Dahlia. Inoltre ci sono anche quelli di un film mai realizzato, scritto da Anthony Minghella ed incentrato sulla vita di Filippo Lippi"

Tra i registi con cui ha lavorato, chi l'ha lasciata più libero e chi l'ha invece maggiormente costretta?

"Martin Scorsese mi ha dato carta bianca, sempre. La sua fiducia devo essermela meritata, visto che abbiamo fatto sei film insieme! Ero io piuttosto a rompergli le scatole cercando qualche feed-back... Stessa cosa con Brian De Palma... Fellini, invece, non dico che mi imbrigliasse, non sarebbe corretto, ma mi chiedeva di realizzare i suoi sogni, le sue visioni. Cercando di imparare a realizzare i suoi sogni sono diventato capace di realizzare anche i miei... E sì, ogni mattina mi chiedeva che cosa avessi sognato ed io, che non ricordo i sogni, mi inventavo qualcosa per non deluderlo... E' così che ho sviluppato la mia fantasia e creatività".

E di Tim Burton? Cosa mi dice del regista con cui si appresta a lavorare?

"Burton ha un progetto visionario per il quale ho rinunciato ad un lavoro che mi aveva proposto De Palma. Per me collaborare con Burton rappresenta una sfida: la possibilità di fare grandi cose mi è di grande stimolo!"

(foto dall' alto: un particolare della mostra, DanilaElisaMorelli©; due bozzetti dello scenografo Ferretti, immagini fornite dall'Ufficio Stampa del Museo Nazionale del Cinema di Torino)